Filiera delle Bevande Vegetali

Le bevande a base vegetale (Plant based drinks) sono prodotti sempre più diffusi e apprezzati, perché non solo rappresentano un’alternativa al latte vaccino per chi è intollerante al lattosio ma perché si conciliano con le scelte di cittadini-consumatori che per motivi ambientali o di etica decidono di non consumare derivati caseari.
Optare per le bevande vegetali, inoltre, porta benefici in termini di riduzione di impatto sull’ambiente e anche di salute, grazie al basso contenuto di grassi saturi e alla sua maggiore digeribilità.
Le bevande vegetali possono essere a base di: soia, frutta, come mandorle, cocco e nocciola, cereali, come riso, avena, farro, canapa, grano saraceno e mais. A differenza del latte vaccino o derivato da altri animali, le bevande vegetali vengono sterilizzate per essere vendute a temperatura ambiente e, in alcuni casi, si possono aggiungere aromi o zuccheri per modificarne parzialmente il sapore.

Le fasi di produzione delle bevande a base vegetale sono:

• Ammollo del cereale/frutto/soia, ottenendo un semilavorato da cui si separa la parte solida dalla parte liquida, ossia la bevanda base;
• Aggiunta al composto di calcio, vitamine e zucchero ed eventuali aromi;
• Sterilizzazione UHT;
• Omogeneizzazione;
• Raffreddamento;
• Confezionamento;
• Stoccaggio;
• Trasporto.

A livello di impatto ambientale la filiera delle bevande vegetali presenta il vantaggio di una produzione di Greenhouse Gases minore e di un consumo d’acqua nei processi produttivi considerevolmente ridotto rispetto alla produzione di latte vaccino.
Il mercato delle bevande vegetali in Italia ha raggiunto nel 2019 i 204 milioni di euro di fatturato, in crescita del 10,7% rispetto al 2019, sviluppando un volume di 95.337 tonnellate, vale a dire l’11,1% in più rispetto all’anno precedente.