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Innovazione di processo e prodotto nel comparto lattiero-caseario

giovedì 27 Gennaio 2022 Ore 8:45 am - 9:45 am

Innovazione di processo e prodotto nel comparto lattiero-caseario

Il comparto lattiero-caseario sta vivendo in questi anni un periodo molto complesso sia per l’aumento dei costi in tutta la filiera produttiva sia per la riduzione dei consumi a cui concorrono da un lato la diminuzione delle occasioni di consumo e dall’altro la concorrenza dei prodotti di origine vegetale considerati alternativi al latte ed ai suoi derivati. Le aziende stanno rispondendo a queste sfide mediante una innovazione dei processi e dei prodotti che li porti anche a rispondere alle molte richieste che giungono dai consumatori in merito alla sostenibilità, al collegamento con il territorio, all’aumento della shelf-life ed al contenimento dell’impatto ambientale delle proprie produzioni. Si opera quindi in stalla aumentando il benessere animale che porta ad un miglioramento qualitativo del latte, si ottimizzano le condizioni di raccolta e trasporto al fine di ridurre le cariche batteriche, si sviluppano prodotti nuovi o si ottimizzano quelli già presenti al fine di aumentarne la territorialità ed il valore nutrizionale, si opera sul processo al fine di ridurne l’impatto ambientale, si sviluppano strategie di recupero dei by-products al fine di ridurre i costi di produzione e smaltimento. Lo scopo di questo webinar è quindi quello di esaminare queste innovazioni e gli impatti sulle produzioni.

Relatori

Abbiamo il piacere di parlare di "Innovazione di processo e prodotto nel comparto lattiero-caseario" con:

immagne G. Zeppa
Prof. G. Zeppa UniTO
immagne L. Boschis
L. Boschis Trustech
immagne G. Betti
G. Betti Newlat - Centrale del Latte
Argomenti trattati
  • Tracciabilità e rintracciabilità
  • Packaging
  • Prodotti funzionali
Digital Food Questions
1. Abbiamo selezionato una prima domanda per il professor Zeppa. Lei ha parlato delle tecnologie dedicate alla tracciabilità del prodotto. Queste tecnologie potrebbero essere utilizzate anche per fare il monitoraggio della qualità dopo il confezionamento?

Giuseppe Zeppa:
Sì certo, anzi è una necessità quella di poter seguire il prodotto durante tutta la sua shelf-life, quindi ci sono tecnologie, esistono le tecnologie che seguono la materia prima. Si è visto, la seguono durante il suo percorso di trasformazione, la seguono anche dopo, è possibile monitorare con dei sensori, con dei rilevatori eccetera quello che sta succedendo all’interno del prodotto durante la sua conservazione ed è fondamentale questo, ed è fondamentale per poter garantire al consumatore di avere un prodotto sempre nelle condizioni ottimali. Stiamo parlando anche di prodotti soprattutto quelli lattiero-caseari che hanno delle problematiche termiche di conservazione, quindi devo garantire sempre ad esempio il rispetto delle temperature e quindi banalmente esistono dei sistemi di monitoraggio, degli shock termici, che hanno subito questi prodotti durante la loro conservazione, oppure monitorare delle molecole che si formano all’interno della confezione in modo tale da verificare che non ci sia stata un’evoluzione degradativa all’interno del prodotto stesso. Ormai le tecnologie ci sono, quindi è solo un’applicazione e molti casi viene già fatta.

2. Una domanda per la dottoressa Boschis: ha presentato questa interessantissima soluzione delle Elichip, che sembra essere però molto innovativa e magari anche molto impegnativa in termini economici per quelle piccole imprese che hanno risorse un pochino più limitate, sia dal punto di vista economico o anche proprio del personale delle risorse umane può essere una soluzione efficace?

Laura Boschis:
Ma in realtà il costo che noi abbiamo previsto è paragonabile a quello delle classiche, dei classici lateral flow, quindi tutt’altro che eccessivamente oneroso, per cui se si considera anche poi il risparmio che si ha nell’arrivare con una analisi in tempi molto precoci, secondo tutti i calcoli che abbiamo fatto effettivamente diventa una soluzione vantaggiosa specialmente per i piccoli.

3. Dottor Betti, a suo avviso l'innovazione tecnologica può essere di aiuto alla nuova generazione di allevatori, anche in una chiave di sostenibilità e anche in chiave sociale?

G.Betti:
Questo è un tema assolutamente importantissimo perché l’allevamento del latte in particolare è una delle attività in agricoltura più impegnativa, perché dobbiamo pensare che tutti i giorni gli animali devono essere munti e quindi gli allevatori sono impegnati in stalla tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, senza mai poter sospendere l’attività, quindi le tecnologie che oggi sono disponibili: faccio un esempio per tutti, i robot di mungitura che cominciano a diffondersi, consentono da una parte di monitorare l’andamento, lo stato di salute attraverso tutti i sensori di cui abbiamo anche parlato in precedenza, rilevare una quantità di informazioni importantissima, ma dall’altra consentono anche ad allevatori di potersi assentare, quindi l’allevatore non deve la mattina alle 5 essere presente per mungere, la sera alle 5 essere presente per mungere, forse un giovane potrebbe anche andare al cinema la sera e poter stare tranquillo che gli animali vengono munti. Quindi penso che potrebbe essere in prospettiva… avrà un grosso sviluppo, ecco.

Conosci Digital Food Ecosystem?

Digital Food Ecosystem è una partnership guidata da aizoOn in collaborazione con imprese partner di tecnologia, università e centri di ricerca che offre al comparto Agrifood soluzioni che rispondono alle sfide ed ai bisogni puntuali delle aziende in relazione agli ambiti:

  • Business: viene ridisegnato il business model dell’azienda operando cambiamenti nella catena di valore e nei processi, consentendone l’evoluzione o la rivisitazione, anche completa;
  • Metodologie: vengono identificati nuovi metodi ed approcci, validi su una o più parti del processo, disegnandone ed attuandone l’implementazione;
  • Tecnologie: vengono sviluppate, applicate ed implementate soluzioni tecnologiche, basate sull’integrazione di componenti IT ed OT, che hanno un diretto impatto sull’operatività aziendale a diversi livelli di pervasività ed estensione.

La capacità di proposta di DFE nasce dall’esperienza e dai risultati ottenuti nell’ambito del programma di ricerca Food Digital Monitoring (FDM).

DFE è un ecosistema che mette a disposizione della filiera agroalimentare una specifica e distintiva capacità di innovazione digitale, completa per approccio, metodi, strumenti e tecnologie.

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